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Maggio 9, 2017

Ieri sera si è svolta la prima serata del Percorso di Consapevolezza Alimentare.

Tante nozioni, tanti approfondimenti. Grazie alla naturopata Laura Prandin che ha saputo intrattenere le corsiste spiegando in maniera semplice ma precisa le basi di una sana alimentazione!

Senza aver la pretesa di essere esaustiva lascio alcuni spunti/stimoli tratti dalla serata di ieri.

  1. La nostra alimentazione dovrebbe essere prevalentemente integrale e vegetale. Cosa significa?Dovremmo consumare prevalentemente cereali in chicco, verdure, frutta, legumi e semi oleaginosi. Vanno ridotta la quantità di proteine animali e la frequenza di assunzione. Vanno eliminati cibi processati e raffinati.
  2. Una sana alimentazione si fonda sui principi di integralità, stagionalità e località. Qualità prima di tutto!
  3. Aria, acqua , fitonutrienti sono alimenti! Non dimentichiamoci di bere e respirare .. è scontato ma beviamo troppo poco e respiriamo superficialmente.
  4. Mangiare è relazionarsi con il mondo esterno, serve farlo con responsabilità e gratitudine.

Nella pausa abbiamo assaggiato alcune prelibatezze sane e gustose.. ottime per la colazione della domenica!

Un buon succo di mela caldo in cui ho infuso cannella, chiodi di garofano, zenzero e anice stellato.

Mele e cachi essiccati, mandorle speziate al curry e i mitici pancake!

Ecco la ricetta per una ventina di dischetti:

200 gr di farina (io ho usato un mix di farro, miglio e riso integrale)

100 gr di latte di riso

10 gr di bicarbonato

4 cucchiai di cacao amaro in polvere.

1 cucchiaio di olio di cocco

crema di nocciole

fragole

Mescolare gli ingredienti secchi, unire il latte e mescolare finchè non si ottiene una pastella cremosa. Scaldare in una padella antiaderente un cucchiaio di olio di cocco e con un mestolino versare un po’ di composto, girare con una spatola quando il superficie di saranno formate delle bollicine. Farcire con crema di nocciole e compostina veloce di fragole fatta scaldando dolcemente in padella delle fragole e pezzetti.

Farine integrali, zero zuccheri, nocciole come fonte di proteine e lipidi, fragole per un tocco di sana dolcezza!

Buon appetito!

Posted in Uncategorized by Rita Salmaso
Aprile 19, 2017

Dalla ricerca e dalla tecnologia Hering, nasce una linea di prodotti che si caratterizza per le innovative ed efficaci formulazioni a base di piante officinali, le quali agiscono con meccanismi complementari potenziandosi a vicenda. Le piante utilizzate, si caratterizzano inoltre per l’elevata tollerabilità confermata dalla più autorevole letteratura scientifica.

Gli ultimi arrivati in negozio sono una serie di prodotti indirizzati all’uomo e alle problematiche di natura sessuale, disagio che abbiamo riscontrato essere sempre più frequente.

Vigorman è un complesso fitoterapico che favorisce l’aumento della libido per azione della Muira puama e la durata dell’erezione, agendo sul testosterone con stimolo della spermatogenesi, grazie all’effetto del Tribulus terrestris. Mentre la Turnera aphrodisiaca in particolare favorisce la durata della prestazione. Il tutto è coadiuvato dall’ Echinacea angustifolia che stimola il centro dell’erezione, l’ arginina che aumenta la produzione di ossido d’azoto necessario per l’erezione, il Ginko biloba che migliora la circolazione a livello dei capillari, la vitamina B3 come tonico circolatorio e lo zinco che aiuta la funzionalità della prostata.

Questo prodotto è indicato nelle astenie sessuali e nei casi di stress psicofisico.

L’utilizzo ottimale prevede l’assunzione di una dose giornaliera per 10 giorni e il supplemento di due cps due ore prima del rapporto.

Se il problema è molto radicato e presenta aspetti di cronicità, si consiglia l’associazione con Damiana Plus, un farmaco omeopatico che agisce oltre che nell’impotenza sessuale anche nell’assenza di libido e nella debilitazione fisica. Questo prodotto si assume in via continuativa per 20 giorni (10 gtt per 4 volte al dì), assieme a Vigorman.

Posted in Uncategorized by Gaudenzio Bonato
Aprile 11, 2017

Bisogna sempre fare attenzione a quali e quanti zuccheri introduciamo con la nostra alimentazione: troppi zuccheri nel sangue portano ad uno stress sia al pancreas che al fegato e, nell’ipotesi peggiore, a sindrome metabolica e diabete. Inoltre, mettere continuamente il corpo nella situazione di dover produrre continuamente picchi insulinici (risposta dell’organismo all’introduzione di zuccheri) porta ad una situazione di infiammazione costante.

E’ un attenzione che si deve avere sempre, fin dallo svezzamento!

Quindi, quali sono i criteri da tenere presente?

  1. L’indice glicemico, ossia la velocità con cui un alimento fa salire i livelli di zucchero nel sangue, valore determinato dopo 2 ore dall’assunzione di un quantitativo standard di alimenti contenenti carboidrati.

Bisogna tenere presente che questo indice è influenzato da diversi fattori, quali:

  • Trasformazioni che l’alimento subisce (la raffinazione aumenta l’IG di un cereale).
  • Modalità di cottura: alte temperature aumentano l’IG (le carote cotte hanno un IG più alto di quelle crude)
  • Le varietà e la maturazione degli ortaggi (una banana molto matura ha un IG più alto di una banana verde)
  • La quantità di grassi e fibre presenti nell’alimento o nel pasto incidono abbassando l’IG
  1. Il carico glicemico, vero nodo della questione, tiene conto della quantità di carboidrati presenti in un alimento e si misura moltiplicando l’IG x i gr di carboidrati / 100.

Per spiegare meglio: la pasta bianca ha lo stesso IG delle albicocche, ma ha un carico glicemico 7 volte superiore perché contiene 7 volte più carboidrati delle albicocche, a parità di peso.

 

Ci rendiamo conto che non è possibile, per nessuno, ogni volta che si mangia qualcosa mettersi a calcolare il carico glicemico, ecco quindi qualche consiglio pratico:

  1. Devono essere privilegiati cereali in chicco INTEGRALI perché contengono fibre e proteine che rallentano l’assorbimento dei carboidrati.
  2. Le verdure, contenenti molte fibre, devono sempre avere un posto privilegiato nel pasto (metà del volume del pasto completo).
  3. Vanno evitati alimenti con IG elevato: quelli contenenti zuccheri semplici e sciroppo di glucosio, come dolcificanti, biscotti, farinacei raffinati in genere.
  4. Il consumo di frutta deve essere moderato e sempre associato all’assunzione di frutta secca (mandorle, nocciole, noci, pinoli..) o semi oleosi (semi di zucca, chia, girasole, sesamo..).
  5. Far raffreddare pasta e patate prima di assumerli è buona norma per abbassare l’IG.
  6. Per le verdure vanno privilegiate le cotture veloci e a basse temperature (la verdura deve restare croccante).
  7. Anche latticini, proteine animali e solanacee (pomodori, melanzane, peperoni, patate) aumentano la glicemia, quindi attenzione a non abusarne!
Posted in Uncategorized by Gaudenzio Bonato
Marzo 15, 2017

In natura tutto ha un ritmo, tutto si muove e poi si riposa. Anche il nostro corpo funziona in questo modo: il cervello lavora per sei secondi e uno di sosta, il cuore si contrae e si rilassa, gli occhi si aprono e si chiudono, i polmoni si espandono e si contraggono.

Fermarsi è essenziale per recuperare energie e potenzialità e per riparare.

La malattia stessa, qualsiasi sia la sua forma, invita (a volte obbliga) a fermarsi, e perché aspettare di ammalarsi?

Le ultime ricerche che abbiamo fatto confermano quanto sia importante in un salutare equilibrio dedicare un tempo specifico al riposo, che non è mai tempo perso, anzi è guadagnato!

Il tempo del riposo va programmato e calendarizzato (ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, ogni anno). Deve essere proporzionato alle fatiche fatte e dedicato a quella dimensione del corpo che più necessita. Se il nostro sistema digestivo è in sofferenza dovremmo indirizzare il nostro tempo dedicato al riposo magari ad un digiuno o ad una giornata di disintossicazione; se i nostri muscoli sono sempre tesi dovremmo rilassarci e fare un massaggio; se è il cuore ad essere debole dovremmo stare con chi amiamo e prenderci del tempo per noi stessi; se è la mente ad essere stanca dovremmo dormire di più e ascoltare buona musica.

Guardate la vostra agenda, oltre al lavoro, alle scadenze, agli impegni e commissioni cosa c’è?Che bello se ogni giorno ci fosse un piccolo riquadro di “tempo libero” da dedicare a se stessi.

Potrebbe essere semplicemente una passeggiata di 20 minuti da fare dopo pranzo, una sera a settimana fissata per andare al cinema o ad un incontro di preghiera; una domenica al mese per una gita fuori porta, una serata infrasettimanale per una cena con gli amici…

Gioco, relazioni, musica, buon cibo, sport, rilassamento, silenzio: quanto spazio nella nostra settimana dedichiamo a fare ciò che ci piace, oltre a quello che dobbiamo fare?

Fermarsi, respirare profondamente, lasciare andare pensieri di giudizio, rabbia, paura, invidia, ambizione e sostituirli con pensieri di accettazione, perdono e gratitudine, se fatto ogni giorno, per pochi minuti, ci cambierebbe la vita!

Nella Genesi si racconta che il Creatore dopo aver dato Vita all’universo, il settimo giorno, si riposò, e questo giorno è stato da Lui santificato e benedetto, non gli altri giorni.

Non amare il settimo giorno significa non amare se stessi.

Posted in Uncategorized by Gaudenzio Bonato
Marzo 15, 2017

Se pensiamo che il lavoro del sole sia quello di riscaldare, ebbene questo è solo l’1% del suo compito, per il restante serve a illuminare, far crescere la vita sulla terra e suoi pianeti, ma soprattutto attraverso i biofotoni (emissioni di energia luminosa) il sole RIPRISTINA i danni causati da ogni tipo di inquinamento.

Il sole non giova solo all’ambiente ma in maniera diretta anche alla nostra persona.

I biofotoni entrano nel nostro corpo attraverso gli occhi, regolano e controllano la crescita e la rigenerazione delle cellule e di tutti i processi biochimici. Ecco che stare al sole, passeggiare in un contesto naturale, permette all’occhio di assorbire più biofotoni, che attraverso le vie nervose arrivano all’ipotalamo e raggiungono la ghiandola pineale, la quale distribuirà durante la notte energie per la riparazione.

Il sole quindi ha la capacità di guarire (pensate ad esempio agli animali: quando sono ammalati o feriti si espongono al sole) sia a livello fisico che psichico. La persona depressa tende a richiudersi in casa, non desidera uscire, trova mille scuse, perché nel suo profondo “non vuole guarire”, non riesce a scegliere il bene per se stessa, quando semplicemente l’esposizione al sole potrebbe giovargli. Chi di noi in una “brutta giornata” non ha sperimentato il benessere nel farsi una passeggiata al sole?

Consigliamo quindi di:

  1. guardare il sole mentre sorge, questo permette di ricevere più biofotoni;
  2. camminare in mezzo alla natura di giorno: il movimento degli occhi permette al corpo di rilassarsi e ricevere maggiori vibrazioni guarenti;
  3. non indossare gli occhiali da sole, questi sono infatti un filtro fisico che impedisce l’ingresso ai biofotoni e l’attivazione della melanina. Usare sempre gli occhiali da sole ci espone al rischio di sviluppare il melanoma.

Buone passeggiate e buon sole!

Posted in Uncategorized by Gaudenzio Bonato
Febbraio 18, 2017

Shampoo DODO di Officina Naturae, per l’igiene di cani, gatti e animali da compagnia. Prodotto naturale ed ecologico, composto esclusivamente con materie prime di origine vegetale e principi attivi funzionali alla pulizia dei nostri amici a quattro zampe. Efficace e non pericoloso per la loro salute, privo di sostanze di origine petrolchimica, profumi, coloranti, parabeni, SLES, PEG e siliconi. Della stessa linea il balsamo e il fluido trattante contro zecche e pidocchi, ottima alternativa ai famosi antiparassitari chimici, dieci volte più efficace e senza controindicazioni.

Posted in Uncategorized by Gaudenzio Bonato
Febbraio 18, 2017

Nell’intestino umano sono state scoperte più di 2000 specie batteriche con oltre 15.000 ceppi diversi, 28.000 specie virali (in grado di produrre migliaia di sostanze virali nell’arco di una settimana) e 185 specie fungine differenti.

Solo nel 2016 si sono trovati altri 664 generi batterici, di cui 14 costituiscono un’impronta comune nel core genomico batterico umano che caratterizza la specie.

Da qui l’importanza di scegliere un probiotico umano, questo per portare informazioni che derivano e che siano “di specie”.

Il batterio umano ha un’informazione genomica propria capace di aderire alla mucosa umana; questo lo differenzia, ad esempio, da un batterio animale (mucca) abituato a vivere in un intestino che lavora a 40°-42°. Questo batterio infatti sarà solo transiente, morirà senza attecchire. Purtroppo in commercio il 70% dei probiotici non è di origine umana.

In questi anni si sono conosciute sempre meglio le funzioni dei probiotici: si è localizzato il tratto intestinale (che va dalla bocca fino all’ano), dove i vari batteri lavorano in modo specifico, considerando i fattori micro ambientali differenti (temperatura, ph, ambiente di ossigeno).

Per esempio si è visto che il lactobacillo fermentum a differenza degli acidophilus o ramnosus ha una grande ubiquitarietà su tutto l’apparato gastrointestinale (dalla bocca all’ano), colonizzando le vie urogenitali possedendo un’ informazione genomica in più. Inoltre produce da solo una grande quantità di glutatione endogeno, capace di produrre 1800 unità ORAC all’ora (capacità antiossidante). Si usa nelle epatopatie con steatosi, ipercolesterolemie, per arricchire la flora del doderlein, per proteggere la flora endogena a livello urinario, endovaginale, nelle infezioni da candida ed escherichia coli. Il lactobacillo fermentum è in grado di produrre delle sostanze, chiamate surlactine, indispensabili nell’apparato urogenitale femminile per evitare cistiti e candidosi.

Ancora, una specie di bifido bacterio classificato con la sigla BGN4 possiede una componente adesinica particolare, presenta infatti una maggiore capacità di adesione alle pareti intestinali ed è un potente antinfiammatorio in quanto produce molto chiroinositolo. Si usa infatti nella retto colite ulcerosa e in tutte le manifestazioni di oligomenorrea dovute a ovaio policistico.

Un altro batterio scopeto è il fusobacterium presente nel tumore colon rettale correlabile alla comparsa del processo neoplastico.

E’ stato coperto che i batteri del genere Akkermansia si trovano “azzerati” nell’intestino di chi soffre di morbo di Crohn, diabete, colon irritabile, obesità, resistenza insulinica e nella dislipidemia in quanto questo genere è stato abbattuto dalla proliferazione di funghi e batteri patogeni alternativi.

E’ stato dimostrato che chi si sottopone ad una terapia antibiotica anche breve e senza evidenti sintomi di disbiosi, andrà a riequilibrare la flora batterica originaria non prima di 24 mesi, salvo una terapia di correzione contemporanea attraverso probiotici specifici.

Il quadro resta in continua evoluzione, la certezza è che il nostro intestino è un organo estremamente complesso da trattare con estrema cautela. Una sana alimentazione e la riduzione dei farmaci, restano i passi fondamentali per mantenerlo in salute.

Un domani prossimo per definire un quadro diagnostico, al posto del sangue occulto, si farà la ricerca del DNA batterico nelle feci.

Posted in Uncategorized by Gaudenzio Bonato
Febbraio 8, 2017

Homeos 6 è un rimedio omeopatico per la cura dei sintomi acuti della sindrome influenzale stagionale. Ha un’azione antisettica (contrasta lo sviluppo batterico) e antiflogistica (antinfiammatoria).

Agisce su tutte le tipologie di febbre che si presentano con questi sintomi: temperatura elevata, agitazione, brividi, stanchezza, sudorazione, freddolosità, cefalea, occhi dolenti.

Ha effetto anche sulla bronchite, l’otite, la faringite e allevia i dolori diffusi.

Il prodotto si presenta in tubi – dose, da assumere fin dai primi sintomi dell’influenza. Gli adulti nella fase acuta possono sciogliere in acqua un tubo dose ogni due ore e assumerlo a cucchiaini (di plastica).

Nei lattanti è consigliata l’assunzione di una dose durante l’arco di tutta la giornata; per i bambini (da 1 a 6 anni) due tubi dose in tutta la giornata, sopra i sei anni un tubo dose ogni 8-12 ore.

Posted in Uncategorized by Rita Salmaso
Gennaio 27, 2017

L’abbiamo cercato per tanto tempo, un estratto di foglie d’ulivo che fosse davvero efficace, con un buon rapporto qualità prezzo e soprattutto ottenuto con metodi naturali.

Ciò che lo differenzia da altri estratti in commercio è che i principi attivi contenuti nelle foglie vengono estratti senza l’ausilio di temperature o solventi chimici: in pratica si utilizza un processo di osmosi sotto pressione.

Siamo felici che sia prodotto e distribuito da un’azienda di Cittadella: chi ci conosce sa che privilegiamo le realtà locali; ci piace sostenere l’economia del nostro territorio!

Ulivis è un prodotto unico che associa le proprietà dell’ulivo (94%) a quelle di calendula (1%), aloe (4%) e betulla (1%): un mix di principi attivi (Oleuropeina, Idrossitirosolo, Tirosolo, Acido Elenolico e Rutina) con proprietà antiossidanti e depurative. Se assunto regolarmente Ulivis riduce la fatica mentale migliorando la concentrazione e la memoria; sostiene il sistema immunitario e quello circolatorio. Ha inoltre un effetto benefico abbassando il colesterolo e la glicemia.

Noi lo consigliamo inoltre associato all’olio di cartamo per una profonda pulizia della cistifellea.

Il caso più eclatante che vogliamo condividere con voi è quello di un’anziana signora: ha iniziato ad assumere Ulivis poche settimane prima di un intervento di amputazione dell’alluce a causa di una cancrena. Con immenso stupore dei medici la tumefazione è andata migliorando è l’intervento è stato annullato.

Viste le numerose proprietà Ulivis è un prodotto che consigliamo a tutti: l’assunzione deve iniziare a piccole dosi (1 cucchiano al dì) e aumentare pian piano fino a qualche cucchiaio pieno al giorno. L’assunzione è raccomandata in Primavera e Autunno per la sua azione depurativa e preventiva, oppure può essere assunto liberamente per periodi prolungati, o secondo indicazioni specifiche.

I contenuti di questo articolo non costituiscono indicazioni terapeutiche per le quali è consigliato affidarsi al proprio medico di fiducia.

Posted in Uncategorized by Rita Salmaso
Gennaio 27, 2017

Il kukicha è un tè speciale perché in infusione si mettono i rametti tostati, raccolti quando la pianta ha tre anni di vita. Bellissimo da vedere e buonissimo da gustare.

Il kukicha è ricco di sostanze benefiche: ferro, calcio, zinco, selenio, rame, manganese, vitamine e aminoacidi. E’ digestivo, alcalinizzante, depurativo del sangue, diuretico, dimagrante, ipoglicemizzante e rimineralizzante.

Può essere bevuto a tutte le ore e a tutte le età dato che non contiene caffeina e a piacere può essere dolcificato con dello sciroppo d’agave o malto d’orzo.

Si prepara mettendo i rametti in acqua fredda, si porta a bollore a fuoco dolce e si fa bollire per tre minuti. Si filtra e si beve!

Posted in Uncategorized by Rita Salmaso